Lo sapevi che il vaccino porta ad una riduzione delle ospedalizzazioni?

Il vaccino porta, oltre a una riduzione dei contagi, anche a una riduzione delle ospedalizzazioni. Infatti, secondo uno studio dei Centers for Disease Control and Prevention (CDC), vaccinare i bambini contro l’influenza riduce del 74% il rischio di ricovero ospedaliero.1

Lo studio ha analizzato le cartelle cliniche di 216 bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 17 anni ricoverati in 21 Unità di Terapia Intensiva negli Stati Uniti durante le stagioni influenzali 2010-2011 e 2011-2012 e ha rivelato che la vaccinazione antinfluenzale ha ridotto di circa il 74% il rischio dei bambini di finire in terapia intensiva pediatrica a causa delle complicanze dell’influenza. Questi risultati dimostrano che, se la vaccinazione non può impedire sempre l’insorgere dell’influenza, protegge comunque contro gli esiti più gravi.1

Lo sapevi che i bambini da 0 a 4 anni si ammalano di più rispetto agli anziani e agli adulti?

I bambini da 0 a 4 anni si ammalano di influenza circa 10 volte in più rispetto agli anziani e 5 volte in più rispetto agli adulti, e i numeri rimangono alti anche nei bambini con età superiore: infatti, con l’aumentare dell’età il rischio di ammalarsi di influenza si riduce, ma fino all’adolescenza resta decisamente più elevato che nell’adulto e nell’anziano, rispettivamente di 8 e 4 volte.2

I bambini possono essere i principali vettori dell’influenza in una popolazione, poiché sono in frequente contatto tra loro e con i membri della famiglia, sono più suscettibili all’infezione rispetto agli adulti e possono trasmettere maggiori quantità di virus per periodi di tempo più lunghi.3

La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza: anche quest’anno, è raccomandata ed offerta ai bambini sani nella fascia di età 6 mesi–6 anni, anche al fine di ridurre la circolazione del virus influenzale fra gli adulti e gli anziani.4

Lo sapevi che si sono verificate ben 4 pandemie di influenza nella storia?

Pur sembrando innocuo ai nostri giorni, per lo meno per la popolazione non fragile, il virus dell’influenza, in passato, ha provocato 4 pandemie.

1918: la Spagnola (H1N1)

Quella forse più famosa è “la Spagnola”, datata 1918: nell’arco di un anno, il virus H1N1 contagiò circa un terzo della popolazione mondiale provocando una malattia grave con decorso, in numerosi casi, anche letale.5

Come accade spesso per i virus, la letalità è diminuita negli anni: i discendenti di questo virus circolano ancora oggi nei maiali e hanno continuato a circolare nell’uomo causando epidemie stagionali fino agli anni ’50, quando si fece strada il nuovo ceppo pandemico A/H2N2 che diede luogo all’influenza Asiatica del 1957.5

1957-58: l’Asiatica (H2N2)

Le caratteristiche principali di questa “nuova” influenza erano quelle di provocare polmoniti e decesso, in particolare delle persone affette da malattie croniche, colpendo meno i soggetti sani.5

Il virus dell’Asiatica scomparve dopo soli 11 anni, soppiantato dal sottotipo A/H3N2 Hong Kong.5

1968: influenza Hong Kong (H3N2)

Il virus Hong Kong colpì in modo molto differente in diverse regioni del mondo: negli USA fu associato ad elevate mortalità, in Europa, al contrario, i decessi furono limitati. La spiegazione di questa variabilità sta nel fatto che il virus Hong Kong differiva solo per una parte rispetto al suo antecedente asiatico, mentre l’altra rimaneva uguale: la diversa immunità acquisita nei confronti della porzione conservata potrebbe spiegare le differenze di letalità nelle varie popolazioni.5

2009: pandemia da virus influenzale A/H1N1

La pandemia del 2009 non è stata del tutto una novità: da alcuni anni era stata fatta luce sui meccanismi di mutazione dei virus influenzali che implicano rapporti tra diverse specie animali, ovvero volatili, suini e uomo, ed era stato riconosciuto che qualsiasi virus, proprio a causa della sua capacità di mutare, può trovare l’umanità quasi completamente indifesa. Così, a partire da quell’anno, dal Messico si è diffuso un ceppo influenzale denominato A/H1N1 in diversi Paesi a livello globale. Le misure di prevenzione e il vaccino disponibile dopo pochi mesi hanno in parte limitato i contagi in Italia, nonostante l’adesione alla campagna vaccinale non sia stata così elevata.6

Lo sapevi che il vaccino va fatto ogni anno?

Dal telegiornale o dal pediatra di famiglia sentiamo ogni anno la raccomandazione di effettuare il vaccino antinfluenzale: ma ti sei mai chiesto per quale motivo?

Due sono i motivi per cui è importante ripetere la vaccinazione antinfluenzale ogni anno. La prima dipende dall’individuo vaccinato: la protezione immunitaria attivata dalla vaccinazione diminuisce progressivamente nel tempo; quindi, è necessario vaccinarsi ogni anno per mantenere alte le proprie difese. La seconda ragione dipende dalle caratteristiche proprie del virus dell’influenza: il virus muta, cambia costantemente la propria struttura, per cui le difese messe in atto verso il virus dell’anno precedente non sono più efficaci. Per questa ragione i vaccini antinfluenzali vengono aggiornati periodicamente per proteggere dai virus che la ricerca indica saranno più comuni durante la successiva stagione influenzale.7

Lo sapevi che gli antibiotici non possono curare l’influenza?

Gli antibiotici sono efficaci solo contro le malattie causate da batteri e risultano totalmente inefficaci nei confronti di una malattia virale, come l’influenza. L’uso inappropriato di tali farmaci potrebbe, inoltre, essere controproducente, perché potrebbe dare luogo a forme di antimicrobico-resistenza che li renderebbe inefficaci qualora la loro assunzione divenisse necessaria per curare malattie batteriche.8

La vaccinazione è la forma più efficace di prevenzione dell’influenza.8

Lo sapevi che il vaccino antinfluenzale aiuta te e chi ti sta intorno?

L’efficacia del vaccino antinfluenzale è dimostrata dall’impatto che la vaccinazione del bambino ha sull’incidenza delle infezioni dei conviventi. Laddove è stata attuata una sistematica prevenzione delle infezioni pediatriche attraverso l’uso del vaccino, non solo si è avuta una caduta nella numerosità dei bambini ammalati ma, contemporaneamente, si è assistito a una marcata riduzione dei casi di influenza negli adulti e negli anziani, con ovvi vantaggi sia in termini sanitari, sia sociali ed economici.2

La diffusione del virus da parte dei bambini è potenziata dal fatto che, rispetto agli adulti, eliminano il virus in quantità più ingenti e per tempi più lunghi.2

Quando un piccolo si ammala di influenza, tutta la famiglia è a rischio di infezione con gravi ricadute sanitarie, sociali ed economiche. Diversi studi hanno dimostrato che l’influenza dei bambini si traduce non solo in una loro assenza dalla vita di comunità e a un incremento dei costi per l’assistenza medica pediatrica, ma anche in un aggravio economico e sociale legato alle problematiche dei pazienti adulti, in particolare per l’assenteismo dal lavoro e ai costi delle cure per la loro influenza.2

Lo sapevi che secondo il Ministero della Salute puoi fare il vaccino antinfluenzale insieme a quello del Covid e del virus respiratorio sinciziale?

Generalmente la co-somministrazione del vaccino antinfluenzale non interferisce con la risposta immunitaria.4

Tutte le persone possono ricevere, se necessario, il vaccino antinfluenzale contemporaneamente ad altri vaccini in sedi corporee e con siringhe diverse.4

Fatte salve specifiche indicazioni d’uso, è possibile altresì la co-somministrazione di tutti i vaccini antinfluenzali anche con i vaccini anti-SARS-CoV-2/COVID-19 e i vaccini anti-RSV.4

Per approfondire accedi alle linee guida 2024-2025 fornite dal Ministero della Salute.

Lo sapevi che poche e sane abitudini proteggono da raffreddore e influenza?

Lavarsi le mani in modo corretto

Il lavaggio delle mani è uno dei modi più efficaci per prevenire la diffusione delle comuni malattie dei bambini in età scolare come il raffreddore, l’influenza, la congiuntivite e anche il COVID-19. Assicurarsi che i bambini lavino bene e spesso le mani, soprattutto prima di mangiare, dopo essersi soffiati il naso e dopo essere andati in bagno. Bagnarsi le mani con un po’ d’acqua però non basta e va insegnato il lavaggio corretto, magari facendolo insieme, per almeno 40/60 secondi con acqua e sapone o, in assenza, con soluzioni idroalcoliche per il lavaggio delle mani.9

Tossire e starnutire correttamente

I virus del raffreddore e dell’influenza, come il coronavirus, possono viaggiare nell’aria tramite goccioline di saliva quando qualcuno starnutisce o tossisce. Uno studio recente ha dimostrato che la maggior parte delle persone si copre la bocca quando starnutisce, ma lo fa con le mani, una cattiva abitudine che può diffondere la malattia ad altri. L’esempio è un’ottima scuola per i bambini, pertanto:

i. insegnate al vostro bambino a starnutire o tossire con un fazzoletto o all’interno del gomito
ii. dite loro di evitare di toccarsi gli occhi o la bocca se prima non si sono lavati correttamente le mani

Infatti, come per il coronavirus, toccare un oggetto o una superficie precedentemente toccata da qualcun altro con il raffreddore o la congiuntivite e poi toccarsi gli occhi o la bocca permette al virus di entrare nel corpo e infettarlo.

Attenzione anche alla condivisione di posate e bicchieri: da evitare, anche in famiglia, data la veloce trasmissione dei virus (compresi il virus influenzale e SARS-CoV-2) attraverso la saliva.9

Seguire una sana routine quotidiana

È importante che i bambini imparino fin da piccoli a mangiare sano, con tanta frutta e verdura, yogurt e cibi ricchi di omega-3, che aiuteranno a mantenere il loro sistema immunitario forte e a tenere lontano raffreddori e influenza. Il cibo però non basta, è importante anche che i bambini dormano le giuste ore, sia per la loro salute, sia per migliorare la concentrazione a scuola, le relazioni ed evitare irritabilità e malumore.9

La vaccinazione rimane comunque la migliore forma di prevenzione dell’influenza.4

Bibliografia

  1. https://www.aifa.gov.it/-/studio-cdc-il-vaccino-antinfluenzale-riduce-di-tre-quarti-il-rischio-di-ricovero-dei-bambini-in-terapia-intensiva. Ultimo accesso 05/06/2024.
  2. Esposito S. Rivista di Immunologia e Allergologia Pediatrica. Uno 2018; 27-34.
  3. Lee B.Y. et al. Expert Rev Anti Infect Ther. 2012 October;10(10):1139–1152.
  4. Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2024-2025. Ministero della Salute.
  5. https://www.epicentro.iss.it/passi/storiePandemia. Ultimo accesso 05/06/2024.
  6. https://www.epicentro.iss.it/passi/rapporto2009/Pandemia09#:~:text=11%20novembre%202010%20%2D%20Nel%20corso,giugno%20lo%20stato%20di%20pandemia. Ultimo accesso 05/06/2024.
  7. https://www.cdc.gov/flu/prevent/keyfacts.htm. Ultimo accesso 05/06/2024.
  8. https://www.salute.gov.it/portale/influenza/archivioFakeNewsInfluenza.jsp. Ultimo accesso 05/06/2024.
  9. https://www.humanitas-sanpiox.it/news/bambini-le-sane-abitudini-che-proteggono-da-raffreddore-e-influenza/. Ultimo accesso 05/06/2024.